4° Congresso Internazionale contro le Basi e le Guerre Militari
Lezione di Vincenzo Santiglia, NO MOUS Sicilia
Il movimento NO MUOS è composto da una rete di Comitati locali i quali costituiscono il coordinamento regionale, e da altre realtà organizzate. Nella sua Carta d’lntenti, approvata il 18 novembre 2012, si definisce “un movimento apartitico e aconfessionale, ad adesione individuale, fatto di persone e culture, estrazioni sociali e convinzioni politiche differenti, ma che si riconoscono nei valori imprescindibili della libertà, dell’uguaglianza, della solidarietà, dell’antifascismo, dell`antimilitarismo, dell’antirazzismo e della lotta alla mafia e all’omofobia”.
Scopo principale del movimento, sin dalla sua costituzione, è stato quello di lottare per impedire la costruzione del MUOS (Mobile User Objective System), un sistema di comunicazioni satellitari (SATCOM) militari ad alta frequenza (UHF) e a banda stretta (non superiore a 64 kbitls), gestito dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, costruito all`interno della base di comunicazioni della Marina Militare USA NRTF n.8, a pochi chilometri dalla città di Niscemi, all’interno del bosco denominato “Sughereta di Niscemi”, Sito di Interesse Comunitario (SIC).
ll MUOS è un complesso sistema militare planetario basato su quattro stazioni di terra (Sicilia, Virginia, Hawaii, Australia) e cinque satelliti, che consente una copertura globale dello spazio terrestre e una velocità di comunicazioni senza precedenti, nonché la guida di droni e armi elettroniche direttamente da una centrale lontana. Si tratta del più moderno sistema militare che ci introduce nelle cosiddette “star wars”.
Lottare contro il MUOS non ha solo il significato di impedire una nuova installazione militare in Sicilia, ma soprattutto significa tentare di ostacolare l’accelerazione delle politiche di guerra in tutto il Pianeta. Oltre a questo importante motivo generale, vi sono altre motivazioni di tipo più locale, come impedire l’impatto delle onde elettromagnetiche sulla popolazione di Niscemi e della Sicilia Sud orientale, oltre che sull’ambiente con la sua flora e la sua fauna, e tentare di rilanciare l’impegno per la smilitarizzazione della Sicilia, un’isola che dal 1945 è utilizzata come una portaerei naturale al centro del Mediterraneo da parte della NATO e degli USA, che vi posseggono delle basi potentissime come Sigonella, Augusta, Trapani Lampedusa, ecc da dove decollano e partono cacciabombardieri, navi da guerre e sommergibili nucleari per missioni di guerra nelle aree più calde come l’Afghanistan, l’lraq, la Siria, il Nord Africa, l’Africa orientale e sub sahariana.
Nel 2016, nonostante le grandi lotte messe in atto e la incessante resistenza popolare, anche grazie ad alcune forzature legislative, il MUOS è stato completato e subito dopo è entrato in funzione. L’obiettivo del movimento rimane quello del suo smantellamento, assieme a quello della base NRTF, per riconsegnare alla popolazione la Sughereta e per cominciare a costruire una Sicilia isola di pace al centro del Mediterraneo, libero approdo di migranti e profughi alla ricerca di una vita dignitosa e non muro della Fortezza Europa.
ln questi anni il movimento ha attuato forme di opposizione di varia natura: blocchi stradali, occupazione delle antenne militari, ingressi di massa dentro la base, piccole azioni di disturbo, momenti di controinformazione a Niscemi e in tutta l`isola, studi scientifici sull’impatto dell’elettromagnetismo, iniziative giuridiche, manifestazioni. conferenze, azioni simboliche, campeggi, dando vita ad una lunga esperienza di protesta e resistenza contrassegnata da diverse vittorie, come il sequestro dei cantieri del MUOS per abusivismo edilizio, o la sentenza del TAR (tribunale amministrativo regionale) che affermava la nocività dell’impianto militare. Queste vittorie parziali e questa continua mobilitazione non sono riusciti ad estendersi adeguatamente oltre la Sicilia per costruire un fronte nazionale e internazionale di opposizione alla guerra all’altezza dell’obiettivo, considerando, come detto prima, che il MUOS di Niscemi non è una semplice struttura militare, ma un anello di un complesso sistema mondiale per le nuove guerre tecnologiche.
Per questo motivo il governo degli Stati Uniti, con il Governo Italiana, hanno messo in atto iniziative di forte impatto nel tentativo di imporre alcune forzature legali alcune scelte amministrative al governo regionale, che gli hanno consentito di completare i lavori e attivare il MUOS. Particolarmente dura è stata ed è la repressione contro le attiviste e gli attivisti, oggetto di centinaia di prowedimenti giudiziari, di multe, di arresti, di fogli di via e di pressioni di ogni ordine (mafioso, politico, psicologico). Ciò nonostante, l’azione del movimento non si è mai fermata e nemmeno si è fermata quella del pool di legali e di scienziati che afliancano il movimento.
Ma nonostante la volontà di resistere e continuare la lotta, la stanchezza, l’emigrazione al Nord di molti attivisti in cerca di lavoro (la Sicilia rimane una terra afflitta da una forte disoccupazione) e la rassegnazione di buona parte della popolazione che aveva sostenuto il movimento, hanno provocato un rallentamento delle attività, accentuato dalla pandemia del covid-19.
Negli ultimi mesi stiamo cercando di rilanciare l’attivismo sia a Niscemi che in altre località della Sicilia; sono ricominciate le iniziative, siamo tornati a manifestare lo scorso 8 agosto davanti ai cancelli della base USA, e per il prossimo 10 ottobre abbiamo organizzato una importante assemblea regionale per pianificare filo rilancio capillare della mobilitazione.
Lezione di Vincenzo Santiglia, NO MOUS Sicilia
Berlin, Germany, September 2020